Futuro a portata di occhio: Realtà Aumentata e Virtuale nelle nostre vite

Immaginate di indossare un paio di occhiali o un casco e all’improvviso vi trovate immersi in un laboratorio di chimica virtuale o di poter vedere le istruzioni per riparare un macchinario proiettate davanti ai vostri occhi come se qualcuno disegnasse nell’aria. Queste non sono scene tratte da un film di fantascienza, ma esempi concreti di come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno entrando a far parte della vita quotidiana, soprattutto nell’educazione e nell’industria.

Iniziamo con la realtà aumentata. Ma cos’è esattamente? La realtà aumentata sovrappone elementi virtuali al mondo reale attraverso un dispositivo, come potrebbe essere uno smartphone, un tablet o appositi occhiali AR. Pensiamo a Pokémon Go, il gioco che ha fatto uscire milioni di persone in strada a cacciare Pokémon virtuali “nascosti” nel nostro mondo. Ma oltre al gioco, l’AR ha applicazioni molto serie e utili.

In campo educativo, ad esempio, gli studenti possono utilizzare l’AR per visualizzare modelli 3D di oggetti che stanno studiando, come il sistema solare o l’anatomia del corpo umano, rendendo l’apprendimento molto più interattivo e coinvolgente. Gli insegnanti possono incorporare contenuti AR nei loro piani di lezione per creare esperienze immersive che avrebbero richiesto prima attrezzature costose o viaggi sul campo.

Passando all’industria, è facile immaginare un operaio in una fabbrica che indossa occhiali AR che gli mostrano informazioni sulle parti della macchina con cui sta lavorando. Questo gli permette di avere le mani libere mentre riceve indicazioni visive su come eseguire compiti complessi, aumentando così la sicurezza e l’efficienza.

La realtà virtuale, d’altra parte, crea un ambiente immersivo che simula la realtà. A differenza dell’AR, ti “isola” completamente dal mondo esterno per portarti in uno totalmente nuovo. Gli esempi includono caschi VR utilizzati per giochi video, ma anche per formazione professionale. Un chirurgo, ad esempio, può praticare una procedura chirurgica in VR prima di eseguirla su un paziente reale, riducendo i rischi e migliorando le competenze.

Nell’educazione la VR può “trasportare” gli studenti in luoghi lontani o addirittura estinti. Studiare l’antica Roma? Perché non passeggiare virtualmente tra le rovine del Colosseo come apparivano 2000 anni fa? Questi viaggi virtuali possono rendere la storia vivida e palpabile in modi che i libri di testo tradizionali semplicemente non possono.

La tecnologia VR può anche essere impiegata per la formazione in ambito lavorativo. Immaginiamo ad esempio il settore dell’energia, dove operai possono essere addestrati a gestire situazioni pericolose in una centrale elettrica virtuale. Questo tipo di formazione non solo è più sicuro, ma permette anche di risparmiare su costi e risorse materiali.

Ma come avviene questo incantesimo tecnologico? Sia la realtà aumentata che la realtà virtuale si avvalgono di elaborati sistemi di computer per creare il loro magico effetto. Nel caso della realtà aumentata, la magia si realizza attraverso l’uso di sensori, telecamere e display per sovrapporre immagini virtuali al mondo reale. La tecnologia rileva la posizione e l’orientamento del dispositivo dell’utente, permettendo alle immagini virtuali di adattarsi dinamicamente alla vista dell’utente mentre si muove.

Nel mondo della VR, invece, si utilizzano caschi o visori che presentano agli occhi dell’utente display molto vicini, creando l’illusione di essere in un altro luogo. Questi dispositivi tracciano i movimenti della testa dell’utente, in modo che l’ambiente virtuale risponda in tempo reale, fornendo un’esperienza immersiva a 360 gradi.

Nonostante le differenze, sia l’AR che la VR hanno un obiettivo comune: estendere le nostre capacità dal mondo fisico a quello digitale. E mentre queste tecnologie continuano ad evolversi, possiamo solo immaginare fin dove ci potranno portare.

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