Le Possibili Evoluzioni del Metaverso

Cos’è il Metaverso?

Ciò che è stato denominato metaverso è semplicemente la prossima grande scommessa che intreccia due mondi: quello della tecnologia e quello social media. L’idea di fondo è quella di costruire un mondo del tutto virtuale come diretta evoluzione di Internet. I più interessati a questa nuova opportunità di guadagno sono di certo le aziende, si parta dal presupposto che l’accesso al metaverso non sarà del tutto gratuito. Così come nel mondo reale, per fare delle esperienze come guardare film, andare a concerti, incontri, partecipare a dei giochi e tutto ciò che si riesce ad immaginare in forma digitale è sarà necessario pagare un costo.

Si pensi all’esperienza nel metaverso come ad un’attività quotidiana, ma in un mondo del tutto virtuale: riunioni, incontri, pranzi, sport, fitness, film, fiere, videogiochi e acquisti verranno convertiti per essere disponibili nel nuovo ambiente 3D in via di costruzione.

Manca molto?

Di certo serviranno anni e tantissimi prototipi prima di poterci affacciare ad una tecnologia non solo così avanzata, ma che si renda disponibile alla maggioranza della popolazione per poter avere un’azione alla massima potenza.

Forse per i primi tempi c’è, come sempre, chi sarà titubante dell’atività svolta da e per il metaverso, ma tra questi di certo non si colloca Mark Zuckerberg, che ha dedicato a questo mondo il nome della famosissima piattaforma Facebook, rinominandola Meta. Recentemente ha presentato la propria ipotesi di mondo virtuale esteso, spiegando agli utenti come sarà possibile invitare amici a casa, giocare, fare surf, incontrare i colleghi e tante altre attività senza spostarsi dal salotto di casa, ma semplicemente collegandosi ad un mondo virtuale.

Il team di Mark Zuckerberg è soltanto la punta dell’iceberg, perché è uno dei più noti e conosciuti tra le aziende del mondo tech e videogiochi. Difatti sono tante le aziende che hanno investito molto sul nuovo ambiente virtuale e che sperano di ricavarne atrettanto o più nei prossimi anni.

Cosa si può fare nel Metaverso?

A coniare la parola che sta alla base del concetto di mondo virtuale, e quindi metaverso, è stato lo scrittore Neal Stephenson, a suo tempo lo fece per descrivere l’ambiente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash, uscito nel 1992.

Da allora sono stati soprattutto i film di fantascienza a mettere in scena il metaverso, uno dei migliori esempi è Ready Player One, dove le persone passavano gran parte del loro tempo in un mondo virtuale dorato in cerca di premi, ma anche di svago.

L’idea è proprio quella di Ready Player One: indossi un visore o un paio di occhiali e ti ritrovi immerso in una gigantesca città virtuale in cui puoi decidere cosa fare, proprio come cliccheresti su un link all’interno del tuo browser. Potrai fare molte delle tue attività quotidiane, come seguire una riunione con i colleghi dell’ufficio, fare shopping come se fossi al supermercato oppure attività di svago come provarti la nuova collezione di abbigliamento preferita oppure giocare, disegnare, invitare amici nella tua casa digitale e così via.

All’interno del metaverso potrai acquistare anche oggetti virtuali da sfoggiare con gli amici mentre si è nella rete sfruttando la tecnologia Blockchain e gli NFT per sbloccare contenuti in esclusiva.

Caratteristiche importanti

Zuckerberg ha definito il metaverso come la prossima rivoluzione di Internet. In parole povere, si fa riferimento a qualcosa che si interpone tra il mondo reale e virtuale, cercando di offrire alle persone, dunque agli utenti, la possibilità di effettuare in modo più immersivo delle azioni anche quando sono a distanza.

Brevemente si tratta di una possibilità in più, che convive con il resto. Meta di Mark vuole portare un miliardo di persone nel Metaverso entro un decennio, ma non significa che quelle persone non vorranno più andare ai concerti reali, giusto per fare un esempio legato al lavoro di Fedez durante il periodo di lockown della pandemia, o svolgere altre attività all’esterno.

Quella di non uscire più di casa per vivere solo nel mondo virtuale è una visione utopistica del Metaverso. Quest’ultimo per ora viene invece visto anche dalle stesse aziende come un’aggiunta, ma non come un qualcosa di essenziale alla vita.

Si pensi all’attuale mondo del Web: quest’ultimo si interfaccia e interseca con il mondo reale, ma senza mai sovrastarlo in alcun modo. Sono perfettamente gestibili insieme e separati, senza mai prevalere uno sull’altro. Ci sono già persone che lavorano solamente in smart working, c’è già stato il concerto di Travis Scott su Fortnite e ci sono già persone che acquistano NFT, ma non per questo si fa meno di chi nel  mondo reale va a lavorare in ufficio, compra i biglietti per i concerti dal vivo o acquista pagando in banconote.

Si tratta dunque di rendere soltanto più immersivo qualcosa di già esistente e perfettamente ritrovabile nel mondo reale. In questo contesto, c’è un aspetto fondamentale da capire: il Metaverso non appartiene a Zuckerberg e Meta, bensì è qualcosa di più complesso, che va costruito da un po’ tutte le aziende del settore.

Per intenderci, in quest’ottica Microsoft sta lanciando gli avatar 3D per i meeting immersivi. Il Metaverso è una “nuova Internet”, qualcosa che non richiede solamente lo sforzo di una singola azienda, ma di tante persone e aziende al lavoro insieme.

 Ci credono proprio tutti?

Ovviamente no, come spiegato nelle righe sopra, perché il metaverso ottenga dei buoni risultati e venga costruito in maniera corretta e precisa tante aziende vi vorranno collaborare, per citarne alcune: Meta, Microsoft, Roblox, Epic Games, Tencent, Alibaba e ByteDance. Queste sono alcune delle aziende che hanno già investito milioni di dollari sullo sviluppo del progetto.

Per esempio, l’azienda di Redmond ha presentato Mesh per Microsoft Teams che ti consente di partecipare alle videochiamate in versione avatar, fornendo un senso di presenza condiviso in riunione. La bellezza e la novità di quest’idea è che è possibile svolgere questa attivit da qualsiasi dispositivo, senza aver bisogno di occhiali o visori particolari, visto che ci penserà il cloud di Microsoft a costruire la realtà virtuale sfruttando l’intelligenza artificiale.

Non finisce qui perchè Roblox sta allestendo un vero e proprio team dedicato allo sviluppo di giochi per il metaverso, mentre Epic Games – ossia Fortnite – vuole vederci chiaro su come implementarlo all’interno della propria piattaforma dove, già ora, si può assistere a concerti, film e commemorazioni virtuali come nel caso di Martin Luther King Jr.

Svantaggi e problemi

Vi sono già moltissimi pericoli sociali derivanti dal rinchiudersi in un ambiente virtuale, dunque il metaverso dovrà superare alcuni ostacoli per prendereavere il successo che si desidera. Se i visori, la realtà virtuale e le piattaforme sono già disponibili esistono tuttavia alcuni problemi che dovranno essere risolti necessariamente. Il primo è banalmente da chi verrà gestito il metaverso. La soluzione plausibile è affidarsi ad un’organizzazione senza scopo di lucro che gestisca tutto sullo stile di quanto sta succedendo adesso con Internet.

Il secondo è strettamente legato al primo, ci chiediamo se basterà un solo metaverso o ne vedremo a decine. Tutto dipende dal modo in cui il sistema capitalistico agirà al suo interno e dunque se le aziende si metteranno d’accordo per costruire un solo mondo virtuale farebbe bene a tutti: agli utenti, che potrebbero cambiare piattaforma come cambiano sito adesso sul browser; e alle aziende, che potrebbero avere una buona base di utenti su cui appoggiarsi.

Sistemati questi due ostacoli, bisognerà pensare alla sicurezza degli utenti, alla gestione della privacy, alle influenze sulla società da tutti i punti di vista e all’egemonia tecnologica che potrebbe crearsi. Queste però sono questioni da affrontare solo dopo l’introduzione del metaverso, per cui abbiamo ancora qualche anno prima di poter trovare le risposte giuste. Storicamente, le aziende tecnologiche di maggior successo sono state quelle che sono state ferme nel loro impegno verso il mantra “move fast and break” coniato proprio da Mark Zuckerberg. Il problema con questo approccio, secondo è che i tecnologi incentrati sui prodotti spesso lasciano un campo minato di problemi di sicurezza informatica e privacy in attesa di essere sfruttati dai criminali informatici.

Infatti i truffatori di questo mondo hanno ripetutamente dimostrato la loro forza innovativa. Sono sempre stati interessati ad adottare nuove piattaforme che forniscano un nuovo forum per i modelli di business criminali e non c’è motivo di credere che il Metaverso sarà diverso.

Il primo passo sarà rendere gli utenti regolari consapevoli delle potenziali minacce. Un pubblico informato è meglio attrezzato per individuare tentativi di frode e prendere decisioni su quali aspetti del metaverso partecipare. Internet è stato creato tre decenni fa e non è ancora banale stabilire chi sia il responsabile della supervisione di un crimine digitale, visto che Internet per molti versi trascende i confini nazionali e può diventare incontrollabile. Nel metaverso non sai se le persone sono chi dicono di essere o se sono degne di fiducia. La questione di chi è chi in questi mondi virtuali deve ancora essere risolta. Oltre agli attacchi di spear phishing e alle frodi finanziarie, è facile immaginare come le difficoltà nello stabilire l’identità nel metaverso possano essere utilizzate per scopi di catfishing o stalking. Si prevede inoltre che le persone allegheranno i portafogli di criptovaluta ai loro avatar del metaverso, questo può essere quasi definito come un regalo per i malintenzionati, soprattutto per quanto riguarda gli NFT, che potrebbero svolgere anche un ruolo importante, forse sotto forma di abbigliamento digitale, ciò crea opportunità per ulteriori truffe.

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